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Channel: Federico Bigagli – LinKomunicabile
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Low cost, chi ci guadagna realmente?

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Quando mi sono imbattuto in questa simpatica storiella, ho pensato di essere approdato in una delle strampalate avventure del signor Malaussène di Pennac.

Soffermandomi poi sul racconto ho potuto apprezzare quanto sia simpaticamente vicina al marketing e alla comunicazione del mondo low cost.

Mondo il cui obiettivo principale è sublimare il bisogno primario o principale dell’acquirente ad un prezzo più che accessibile.

 


Nel momento in cui si esce da tale prossemica del bisogno si cade in un “to pay off” model a volte anche mortificante.
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Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, entra in un bar a Orio al Serio in tarda serata e ordina un caffé espresso.

 

Il barman annuisce e gli dice: “Sono 50 centesimi, signore“.
Sorpreso, O’Leary risponde: “Cavolo, è davvero economico!“.

 

Il barman, compiaciuto, conferma: “Sa, cerchiamo di rimanere al passo con la concorrenza. Siamo la caffetteria più economica delle Orobie!

 

O’Leary si complimenta, porge un euro e fa: “Tenga pure il resto. E mi dia un bicchiere d’acqua“.

 

Il barman però precisa: “Il bicchiere d’acqua in realtà costa due euro“.
O’Leary scuote la testa, ma paga. “Mentre mi prepara il caffè mi dice dov’è il bagno?

Il barman subito risponde: “In fondo a destra, sono altri 50 centesimi“.

O’Leary abbozza e va in bagno. Torna, prende caffè e bicchiere d’acqua e fa per andare a sedersi.
Scusi – gli dice il barista – Per sedersi fanno due euro di extra. Se avesse prenotato il suo posto online su The Fork avrebbe risparmiato il 50%. Può andare al tavolo 4“.

 

Scusi, ma se volessi sedermi al 2 che è libero o al 6 dove c’è una persona che conosco?“.

In quel caso dovrebbe aggiungere altri 3 euro per la scelta del posto: l’assegnazione dei tavoli è casuale“.
No, no, va bene il 4” taglia corto O’Leary, ma non ha altri spiccioli e chiede di pagare con la carta di credito.
Purtroppo non accettiamo carte di credito sotto i 10 euro di spesa, ma se vuole può acquistare la nostra mascotte di peluche a soli 5 euro e fare cifra tonda“.

O’Leary a malincuore accetta. “Bene, comprese le commissioni per la sua American Express, sono 12 euro e 50“.

O’Leary ora è veramente scocciato e sbotta: “Questo è ridicolo, mi faccia parlare con il suo titolare!“.
A quest’ora non è disponibile, può contattarlo domani fra le 9 e le 9.10 a questo numero. Le chiamate sono gratis, senza scatto alla risposta, ma pagherà dieci centesimi al secondo per parlare

O’Leary si fa paonazzo dalla rabbia. “Ma lei sa chi sono io?!” grida

Certo, mister O’Leary, e devo avvertirla che essendo passata la mezzanotte le devo chiedere altri 2,50 euro di tassa di soggiorno

O’Leary ora è infuriato: “Non entrerò mai più in questo bar nella mia vita!” strilla.

Va bene sir, ma si ricordi, siamo il solo bar della bergamasca che offre il caffè a 50 centesimi!“.

In maniera del tutto satirica questa storia riporta la reale esperienza dei più con la suddetta compagnia aerea.

L’offerta di voli economici ha la funzione di far credere all’acquirente di fare un vero e proprio affare, esaltandone le proprie capacità contrattuali.

Distogliendo però l’attenzione da una serie di disagi che potrà appurabili solo nella customer journey experience.  Non accorgendosi magari che l’aeroporto di arrivo dista dalla meta due ore di pulman, o che qualunque servizio extra ha costi molto salati.

Alla fine è naturale chiedersi, ma ho veramente fatto un affare o no?!


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